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Immagine del redattoreCaduti sul Campo

Quello che nessuno vi dirà mai sulle morti in campo

Quando abbiamo aperto questa iniziativa (ma forse è meglio chiamarla battaglia) avevamo solo una certezza: sarebbe successo ancora... e ancora... e ancora...


Potremmo stare a parlarne ore, potremmo raccontarvi che in Italia ogni anno decine di ragazzi perdono la vita praticando sport. Potremmo dirvi che la maggior parte di loro non viene soccorsa in modo adeguato. Potremmo dirvi che le leggi in materia di sicurezza nello sport (Decreto Balduzzi per chi non ne fosse a conoscenza) non vengono quasi mai rispettate. Potremmo dirvi tante cose... ma quello su cui vorremmo farvi riflettere è il reale motivo per il quale queste tragedie succedono.


Alcuni daranno la colpa ai vaccini, altri alle scie chimiche, altri alla sfortuna, alla fatalità... altri ancora diranno che queste cose sono sempre successe ma che prima non c'erano i Social Network e quindi semplicemente "non si sapeva". Alcuni gireranno la testa dall'altra parte perchè tanto fa più notizia una partita di SERIE A sospesa per una MEZZA GOMITATA sul torace che la morte di un ragazzo su un campo sterrato. Altri invece (i peggiori) sfrutteranno semplicemente l'occasione per avere un contenuto "virale" per i loro quotidiani online (che nel post precedente informavano dell'esclusione di un concorrente dall'ISOLA DEI FAMOSI)

Altri invece, pochi purrtoppo credo, leggeranno queste parole e si chiederanno semplicemente PERCHE': Perchè nel 2024 un ragazzo di 26 anni deve morire su un campo da calcio mentre pratica sport. Perché se è SEMPRE presente un defibrillatore e un operatore preposto al suo utilizzo (quando c'è... perché Alessandro manco quelli si è meritato) in che modo questo non possa venire usato. Mi rivolgo quindi a quei pochi di voi che si stanno ponendo queste domande. Mi rivolgo a voi che avete a cuore non solo la salute dei vostri figli ma anche quella dei figli degli altri... Mi rivolgo a voi perché vi rendiate conto che è arrivato il momento di dire BASTA!


E' arrivato il momento che le persone sappiano la VERITA', per quanto faccia schifo. Che sappiano che queste tragedie non capitano per caso. Che non capitano per sfortuna a ragazzi malati che non sapevano di esserlo ma capitano perché esiste un sistema che non è minimamente predisposto (e non vuole soprattutto esserlo) per assisterli nel modo adeguato. In un campo da calcio, in una palestra o in una piscina... in una scuola o in un oratorio.

Che sappiano che esistono delle leggi a tuela degli atleti, che siano professionisti o dilettanti: Legge 8 novembre 2012, n. 189 (Decreto Balduzzi)


"impone l'obbligo del defibrillatore e di personale formato al primo soccorso per tutte le società sportive, professionistiche e dilettantistiche)"


Leggi che ancora, in troppi casi, non vengono rispettate, che vengono bypassate come nel caso di Alessandro dove VI ERA UNA DISTINTA ARBITRALE IN CUI SI DICHIARAVA PRESENTE UN DAE e personale preposto al suo utilizzo MA DI CUI POI NON VI E' ALCUNA TRACCE SUL LUOGO DEI FATTI. Leggi che vengono manipolate e rigirate in modo strumentale dalla magistratura con la giustificazione del "tanto sarebbe morto comunque" o peggio "non avrebbe potuto sopravvivere OLTRE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO". Leggi fatte per avvalersi il diritto di definire un concetto di QUANTIFICAZIONE DEL GRADO PROBABILISTICO DI MORTE DI UNA PERSONA volto molto spesso solo a permettere di escludere le colpe del soggetto più influente.


E' ora che, leggendo queste parole, vi poniate la domanda di quante partite vengono giocate ogni anno in italia sia a livello SEMI PROFESSIONISTICO che DILETTANTISTICO. Ogni anno in Italia (dati ufficiali) si disputano circa 570.000 partite ufficiali, ovvero 1.600 partite al giorno (una ogni 55 secondi) alle quali si sommano altre circa 400.000 organizzate dai comitati dilettantistici nazionali. Un MILIONE DI GARE DISPUTATE OGNI ANNO... E sapete quante di queste vengono annullate per MANCANZA DEL DAE o di personale PREPOSTO AL SUO UTILIZZO? Di questi dati casualmente sui siti ufficiali delle federazioni non vi è traccia. Da organismi di tale eccellenza (perchè dai loro siti questo ci fanno trasparire) ci si aspetterebbe che su 1.000.000 di gare, che ne so... una su 1000...., abbia qualche problemuccio: due batterie un po scariche, due piastre poco appiccicose. Un'addetto preposto con la dissenteria... Inomma ci siamo capiti. Una su mille, ma facciamo anche su diecimila, va bene lo stesso.


Avrete dei figli che giocano a calcio o giocherete voi stessi (ah nel caso... in Italia siete quasi 2 milioni). Ci sarà almeno uno di voi, o meglio ancora un arbitro, che potrà dirmi: "IO HO VISTO UNA PARTITA NON DISPUTATA PER MANCANZA DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA LEGATE AL DECRETO BALDUZZI" (ossia un DAE presente, funzionante e in perfetto stato di manutenzione e con il personale preposto al suo utilizzo).


Io ne ho vista una dove sia il DAE che il personale preposto al suo utilizzo non erano presenti... e guarda caso un'altra proprio in questi giorni una dove il dispositivo sembra essere presente ma per chissà quale motivo non è stato usato.


Vogliamo ancora credere alla storiella che per ognuna di queste "UN MILIOOOOONE" (suona grosso eh) di partite un arbitro o un dirigente si è messo ad analizzare tecnicamente le condizioni del dispositivo DAE? Se si accendeva e se le piastre si appiccicavano ancora? Se le batterie erano cariche e a quanta distanza era dal campo di gioco era posizionato?

La verità è che nella stragrande maggioranza di quel MILIONE di partite un arbitro entra nello spogliatoio dopo il riscaldamento (ah giusto perchè durante il riscaldamento non ci sono rischi) e chiede semplicemente: "chi è l'addetto al DAE?" e gli fa firmare la distinta di gioco" senza verificare in alcun modo la presenza o meno del dispositivo e il suo corretto stato di manutenzione. NB: 3...2..1... Ora salteranno fuori tutti gli arbitri ad insultarmi... "Io lo faccio sempre ecc... ecc... Bravi, bravi... tutti ineccepibili siete. Ma intanto i ragazzi in Italia muoiono giocando a pallone. Ne venissero 10/100/1000 (e sarebbero ancora pochi in proporzione) a dirmi: "Io ho annullato una partita perchè non c'erano le situazioni di sicurezza".

E sapete quale è la cosa più bella in tutto questo? Che il soggetto preposto all'identificazione del dispositivo DAE (almeno in ambito dilettantistico) è un dirigente o, in mancanza di quest'ultimo, il CAPITANO!!! Un capitano... (detto cosi sembra pure uno importante) senza nemmeno un vincolo d'età e che potenzialmente potrebbe essere anche un ragazzino di 15 anni in mutande dentro uno spogliatoio durante la "chiama". Se avete toccato un pallone da calcio nella vostra vita saprete esattamente di cosa sto parlando. Tale soggetto all’uopo incaricato avrebbe (dichiarazioni ufficiali)

"l’obbligo di appurare la presenza del DAE all’interno dell’impianto sportivo, la regolare manutenzione e il funzionamento dello stesso"

Praticamente il capitano è un perito elettronico (ma anche un po medico) di 15 anni... in mutande. Ok... E la partita può iniziare liberamente, così sono tutti contenti e non si va a casa...

Poi purtoppo c'è qualcuno che in campo (o dopo) ha un arresto cardiaco. E te pensa... a nessuno viene in mente di usare il DAE o di fare RIANIMAZIONE CARDIO POLMONARE, o magari lo stesso non si trova... (ovviamente pochi minuti dopo aver FIRMATO che lo stesso era funzionante, in perfette condizioni e in un luogo adatto alla sua collocazione). Ma non si trova... Perché sai com'è... un oratorio è grande come San Siro... e poi è una situazione concitata... e poi c'è il panico... sono ragazzi. Si ragazzi... l'arbitro, gli allenatori e i dirigenti sessantenni che hanno fatto un corso BLSD 10 giorni prima... un corso che per il 50% del suo tempo spiega come riconoscere un ARRESTO CARDIOCIRCOLATORIO e per l'altro 50% come UTILIZZARE UN DISPOSITIVO DAE e FARE RIANIMAZIONE PRECOCE!!!!

Allora smettiamola di raccontarci le storielle perchè la verità è che Alessandro Lobuono e Mattia Giani non sono stati uccisi da un ARRESTO CARDIO CIRCOLATORIO ma dalla INADEGUATEZZA DEL SISTEMA CHE DOVEVA TUTELARE IL LORO DIRITTO ALLA SALUTE MENTRE PRATICAVANO SPORT. IL LORO DIRITTO ALLA VITA.

Ma non saranno gli ultimi... altri saranno uccisi da questo sistema corrotto. Si corrotto, ho detto bene, perchè un DAE oggi costa molto meno di 2000 euro e i corsi BLSD te li fanno pure GRATIS. Mantenerlo attivo e in perfetto stato se è tanto ti costa 500 euro l'anno. Quanto costa un'iscrizione ad una società spotiva per un ragazzo? 100/200/300 euro? E la visita di idoneità sportiva (altro bell'argomento) altre 100. E quanti tesserati ci sono in italia... Più di due MILIONI per decine di migliaia di associazioni sportive. A voi i calcoli e l'onere di trarre qualsiasi conclusione.

Perchè in fondo la realtà è che in cuor nostro ben sappiamo chè è impossibile mettere in sicurezza 1 milione di competizioni sportive l'anno senza che siano introdotte delle leggi strettissime (e conseguenti pene) sull'adeguamento delle strutture sportive in Italia. Quante di quelle partite sarebbero rinviate ogni weekend (ah ma poi ci sono anche gli allenamenti... ma se muori non conta perchè NON SONO GARE UFFICIALI)? Quanti ragazzini tornerebbero a casa delusi dopo aver aspettato una partita per tutta la settimana?

Questo non lo sapremo mai... Ció che sappiamo però è che se questo fosse successo Alessandro e Mattia, con buona probabilità (anzi no aspetta... oltre ogni ragionevole dubbio, i giudici parlano così) sarebbero tornati a casa a riabbracciare i loro cari. Se quelle partite non si fossero disputate. Si accipicchia! Perché se non te la senti di usare un DAE, che basta che lo accendi e fa tutto lui, vuol dire che QUELLA PARTITA NON SI DOVEVA GIOCARE! Punto... Quelle sono già di per se le condizioni per cui non si dovrebbe mai giocare!

E poi verranno gli esperti... a raccontarci la favoletta della FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE, del RITMO NON DEFIBRILLABILE o che LE OPERAZIONI DI RIANIMAZIONE CARDIO POLMONARE FATTE DA UN LAICO NON SONO EFFICACI (eh si perchè tra zero % di e 100% d'apporto di ossigeno all'encefalo non ci sono gradi intermedi) o che i PRODROMI (le circostanze che portano ad un evento) di un ACC si possono facilmente confondere con delle crisi comiziali (crisi epilettiche)... Si perchè 90% delle volte il soggetto non ti dice che ha dolore al braccio? Che difficoltà a respirare? sensazione di peso sul petto? No perchè sai... sta solo giocando... Sei su un campo da calcio, con 180 battiti al minuto... Cosa potrai mai avere? Un attacco di panico?

La favoletta è quella che l'unica cosa che conta è che ogni volta ci dobbiamo rassegnare al "tanto sarebbe morto comunque" come a significare che chiunque abbia un ACC (ah... in una struttura per legge cardioprotetta) debba morire per forza. Tutti... nessuno escluso. Sarà proprio per questo che American Heart  https://www.heart.org/ o Italian Resuscitation Council https://www.ircouncil.it/irc/ perdono il loro tempo a studiare LINEE GUIDA che permettono (e eccome se lo fanno) ogni giorno salvare vite su vite se applicate in modo adeguato.

E se queste linee guida non funzionano è solo perché non vengono applicate in modo corretto, o meglio, perché noi non vogliamo fare in modo che lo siano. Perché siamo noi che decidiamo di non fermarci quando ci rendiamo conto che le leggi e gli organismi che dovrebbero tutelarci vengono meno. Perché siamo noi, singolarmente, che dobbiamo dire: "BASTA, OGGI QUI NON SI GIOCA! OGGI QUI NON SI MUORE!"

Dedicato a Mattia Giani e alla sua famiglia, alla quale ci stringiamo con il nostro più caro abbraccio. Dedicato alla memoria di Alessandro Lobuono e di tutti i ragazzi che, purtroppo se non cambieranno le cose, saranno nel tempo "caduti sul campo".

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